Teatro

Teatro Regio gremito di piccoli spettatori per Aida

Teatro Regio gremito di piccoli spettatori per Aida

Oltre quattromila bambini provenienti dalle province di Parma, Reggio Emilia, Mantova e persino dalla Val Magra sono attesi a Teatro Regio per per il primo dei due appuntamenti con Imparolopera, la Stagione d’Opera ideata su misura per gli allievi delle scuole elementari e medie inferiori, giunta alla sua settima edizione, per svelare ai giovanissimi gli affascinanti segreti del melodramma e della musica.

L’iniziativa, realizzata dalla Fondazione Teatro Regio di Parma in collaborazione con il Conservatorio di Musica “Arrigo Boito” di Parma, che tanto in questi anni ha divertito e interessato migliaia di bambini e ragazzi della scuola dell’obbligo, apre il suo cartellone con Aida di Giuseppe Verdi, recentemente proposta nel corso della scorsa edizione del Festival Verdi.

E proprio fra gli elementi scenici che hanno raccolto l'applauso entusiasta del pubblico del Festival, i giovani allievi di canto del Conservatorio di Musica "A. Boito" di Parma, Maria Simona Cianchi / Yuko Murakami (Aida), Kang Chang Ryun (Radames), Valdis Jansons (Amonasro), Silvia Beltrami / Paola Scaltriti (Amneris) ripercorreranno la storia di Aida, proponendo le arie più celebri dell'opera. Il libretto sarà come di consueto 'rigorosamente riscritto' dall’istrionico talento di Bruno Stori che svolgerà la trama dell’opera con divertenti improvvisazioni che, nel racconto, lasceranno ampio spazio all’interpretazione canora degli allievi del Conservatorio, in un'atmosfera nella quale il giovane pubblico sarà coinvolto a più riprese.

“Quando ho cominciato a fare Imparolopera - ci racconta Stori - non sapevo nulla di lirica e immaginavo che fosse una cosa molto lontana dai bambini. Mi sono invece accorto che ancora una volta è questione di linguaggio: trovare il giusto modo per parlare ai più piccoli di cose che sono loro vicinissime, perché l’opera lirica tratta di sentimenti, “l’unica cosa storica”, come diceva Pasolini, che non muta nell’uomo al passare dei secoli. E i bambini sono molto sensibili ai sentimenti. Ho accettato così la sfida ostica di avvicinarli al canto e tradurre in spettacolo qualcosa di apparentemente lontano da loro. Tradurre parole antiche nella contemporaneità. Questo per me ha una grande valenza sociale. Credo che se deve cambiare qualcosa nella nostra società si debba cominciare dalla scuola e dai bambini. Il segreto è fare le cose con loro e non per loro. Giocare con loro allo stesso gioco. Per giocare bene bisogna farlo seriamente, nel rispetto delle regole onorando la verità della finzione, per far sperimentare la meraviglia per il canto, lo stupore per la bellezza e la potenza di un acuto. Gli appuntamenti di Imparolopera offrono ai più piccoli questa rara opportunità che la società tiene invece a loro distanza. Per questo sono necessari bravi cantanti e bravi musicisti”.

Un successo rinnovato per un’iniziativa che ha raccolto plausi ed encomi internazionali e che ha conferito al Teatro Regio una nuova ragione di prestigio divenendo modello per molti altri teatri lirici italiani e internazionali. La formula di questa sesta edizione non è mutata: la sapienza attorale di Bruno Stori, autore dei testi e regista, unita alla dedizione di Donatella Saccardi che ha curato la preparazione degli allievi di canto del Conservatorio e di Vittoria Cilei che ha coordinato l’aspetto didattico, coniugano ancora una volta la volontà di raccontare l’opera lirica stimolando la curiosità e contribuendo alla formazione culturale dei più piccoli, contribuendo alla formazione di nuovo, preparato e appassionato pubblico che possa essere custode e promotore della musica per le generazioni prossime.